Il 2021 è stato l’anno in cui si sono viste allentare le misure introdotte dai Governi al fine di contenere e contrastare la diffusione del Covid-19.
La Relazione annuale al parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia ha evidenziato come, nonostante le restrizioni alla mobilità, dovute alla pandemia, sia stato registrato un aumento della produzione e del traffico di Nuove Sostanze Psicoattive (ne sono state identificate 62, di cui 8 mai viste prima in Europa) osservando una crescente diversificazione dei prodotti a base di cannabis.
Tutti gli indicatori descrivono modelli di consumo sempre più complessi, incentivati probabilmente dal fatto che gli utilizzatori possono beneficiare dell’offerta di una maggiore varietà di sostanze.
Anche per quanto riguarda i consumi, vi sono segnali di un ritorno ai livelli pre-pandemici. L’analisi delle acque reflue ha rivelato infatti un aumento nel consumo di prodotti della cannabis e di cocaina in alcune città tra il 2020 e il 2021. La rete dei Servizi per le Dipendenze, pur mantenendo alcune delle pratiche innovative adottate durante il lockdown (servizi di sanità digitale, telemedicina), sembra essere tornata a regimi più vicini a quelli dell’ordinarietà.
Continua a preoccupare la tendenza al comportamento d’abuso nella fascia giovanile, non solo per l’utilizzo di sostanze psicoattive e per il ricorso a comportamenti a rischio e di poliassunzione, ma anche per la crescita delle problematiche correlate alle dipendenze comportamentali ed in particolare all’uso di internet.