Boom di fumo di sigaretta tra i minorenni: +50% in Europa

Secondo una ricerca dell’Università di Verona nell’ambito del progetto Alec (Ageing lungs in european cohorts), dagli anni ’90 ad oggi si è osservata una crescita del 50% di fumatori, sia maschi sia femmine, nei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista «Plos One», è stato coordinato da Deborah Jarvis del National heart and lung institute dell’Imperial College of London.

Quello che è emerso è che i Paesi maggiormente colpiti dal fenomeno sono quelli del sud Europa, Italia compresa, mentre vanno decisamente meglio nelle statistiche le nazioni del Nord del continente, non tanto grazie a prevenzione ed educazione, bensì per l’alto costo del pacchetto di sigarette (intorno ai 10 euro), che fa da deterrente.

Il fumo rappresenta la prima causa di mortalità evitabile nel Mondo e può essere fattore di predisposizione per le future generazioni.

«Abbiamo ricostruito la storia di esposizione al fumo di 120 mila cittadini residenti in 17 Paesi europei – dice Marcon, docente di Epidemiologia e Statistica medica e primo autore di questo lavoro – per valutare i trend temporali nell’incidenza di nuovi fumatori in un periodo di 40 anni. L’obiettivo del progetto Alec è studiare i fattori di rischio delle malattie respiratorie, con particolare attenzione alle esposizioni, come quella al fumo, i cui effetti avversi potrebbero coinvolgere le generazioni successive, e valutare il potenziale impatto degli interventi di salute pubblica mirati a contrastarli». «La ricerca – spiega – è stata condotta analizzando congiuntamente i dati di sei indagini epidemiologiche nazionali e internazionali, ottenendo delle valutazioni separate per quattro regioni geografiche cioè Nord, Sud, Est e Ovest Europa».

A destare preoccupazione sono soprattutto i più giovani. Secondo lo studio infatti, «nella fascia 11-15 anni si è osservato un aumento dei nuovi fumatori dal 1990 in poi, con tassi che nell’Europa dell’Ovest, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Svizzera hanno raggiunto i 40 nuovi fumatori ogni 1000 giovani per anno, e circa 30 per 1000 l’anno in Europa del Sud: Italia, Spagna e Portogallo». Una proiezione che, sull’arco temporale monitorato, arriva ad un +50%.

 


Fonte:
Corriere.it