Il Centro Studi Ricerche Consumi e Dipendenze (Ce.R.Co.) assieme alla Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze (FeDerSerD) attraverso il rapporto “I costi sociali del gioco problematico in Italia” ha analizzato le ripercussioni economiche dei comportamenti di gioco sull’individuo e il suo ambiente sociale. Con il concetto di costo sociale, ampiamente utilizzato nella letteratura economica applicata alle dipendenze da sostanze e comportamentali, ci si riferisce a una perdita complessiva di benessere sociale attribuibile a determinate scelte, azioni e comportamenti.
L’obiettivo del report è fornire una stima dei costi sociali associati al DGA, con una particolare attenzione ai costi per la finanza pubblica. Nel report succitato i costi sociali del gioco d’azzardo problematico sono stati suddivisi in 4 macro categorie: costi sanitari; costi di disoccupazione e mancata produttività; costi associati a stato di salute psico-fisica e costi familiari; costi associati a illegalità.
Lo studio si articola in sette sezioni. Nella prima, viene proposto un inquadramento generale del fenomeno; nella seconda, si delinea il disegno della ricerca alla luce della letteratura internazionale e dei dati effettivamente disponibili; dalla terza alla sesta sezione, vengono stimati i costi ritenuti rilevanti e calcolabili (costi sanitari, di disoccupazione e mancata produttività, associati a suicidi e a rotture familiari e dovuti a problemi legali); nella settima, si propongono delle conclusioni e si prefigurano alcuni scenari alternativi rispetto alla stima dei costi sociali ottenuta, che ammonta a 2,7 miliardi di euro.
Sul gran totale di 2,7 miliardi di euro, il 56% (circa 1 miliardo e mezzo di euro) è dovuto alla mancata produttività (circa 1 miliardo di euro) e ai costi di disoccupazione (poco meno di 500 mila euro). I costi legati al sistema giudiziario e al sistema penitenziario sono rispettivamente di circa 330 mila euro e di poco più di 485 mila euro (il 30%). Infine i costi legati ai suicidi e alle rotture familiari ammontano a poco più di 330 mila euro( l’11% del totale) mentre i costi sanitari sono pari al 2% del totale (60 mila euro circa).
Fonte: www.federserd.it